I mobili su misura artigianali sono cari? | Creo Casa Milano | Ristrutturazioni, progettazione e design d'interni

I mobili su misura artigianali sono cari?

I mobili su misura artigianali sono cari?

I mobili su misura artigianali sono cari?   E’ questa la domanda che spesso tutte le persone si pongono quando debbono realizzare dei mobili su misura da un’artigiano, proviamo a porre la domanda ai grandi distributori a milano che certamento risponderanno che i mobili su misura artigianali sono cari!

Proviamo a chiedergli dove hanno decentrato le produzioni di Milano per determinare un prezzo basso che è costato fino ad oggi milioni di posti di lavoro con una concorrenza sleale perchè là dove producono la manodopera costa 1/10, 1/15 rispetto Milano e la nostra Italia , senza alcuna tutela per la nostra salute,quanto vale la nostra salute, in Italia, a Milano ci dobbiamo chiedere, quanto vale la crisi economica creata da una politica dissennata e speculatrice che vuole il mondo globalizzato, la globalizzazione a favore delle grandi multinazionali che gestiscono in modo centralizzato il potere politico economico a favore di pochi oligarchi che fanno cio che vogliono diminuendo in maniera drastica i posti di lavoro per aumentare i loro profitti.

I maggiori costi economici

La nuova ricetta economica a favore dei grossi gruppi fa diminuire all’inizio i prezzi per eliminare le piccole e medie imprese diminuendo la manodopera globale ed instaurando nel tempo un regime di monopolio che gli permetterà un controllo effettivo dei prezzi aumentando e decidendo il proprio tornaconto.

La maggior ricerca è realizzata dalla piccola e media industria

Oggi più che mai difendere le piccole e medie imprese in tutta Italia, a Milano significa aumentare i posti di lavoro, mantenere i prezzi a livelli sostenibili incentivare le idee e la ricerca.

I prodotti realizzati in ITALIA sono più curati

Quindi i mobili artigianali i prodotti della piccola e media impresa non sono assolutamante cari perchè determinano un circolo virtuoso che aumenta l’occupazione e se poi analiziamo bene i prodotti finali realizzati a Milano ed in tutta Italia sono rifiniti meglio e durano più a lungo ed a parità di qualita costano sicuramente meno.

4 Comments

  • Stefano Foltran

    21 Novembre 2013 - 22:59

    Mi trovo daccordo su tutta la linea, purtroppo l’economia popolare, quella delle famiglie che decidono o hanno bisogno di ristrutturare è moribonda…
    Quando si rende necessario sostituire arredi o peggio infissi, e le finanze sono esigue o addirittura frutto di crediti a consumo, la scelta non può che cadere sui prodotti a basso costo.
    Sul gap qualitativo tra prodotto artigianale e industriale cè poco da dire, e lo sà benissimo anche il consumatore, la differenza è enorme e palesemete giustificata del prezzo d’acquisto, ma se le finanze ti obbligano ad accontentari non cè altro da dire.
    Certo bisogna trovare un modo di tenere in vita l’artigianato finchè non ci sarà una vera crecita econmica, e non con le fiere di fine mese nei borghi di periferia, ma tenerla in vita SUL MERCATO, trovando sbocchi nelle fasce di reddito o comuque di budget più alto.
    E’ triste dirlo ma è così, i costi di manodopera, energia elettrica e di acquisto dei materiali, che paradossalmente invece di diminuire, con la crisi sono aumentati, ci costringono a mantenere prezzi poco abbordabili dalla famiglia “normale”, puntando ad un target più “ricco”.
    Questo non vuol dire che il margine di guadagno aumenti, anzi, la clientela facoltosa gustamente chiede soluzioni più eleganti, raffinate e tecnicamente costose che richiedono costi per materiali, ferramenta o finiture, più alti che molto spesso agli occhi del committente sembrano “speculativi”.
    Proprio perchè la classe media e scomparsa, e quella bassa non può perettersi certe spese, rimane solo la terza categoria, che per chi ha sempre lavorato “per tutti” molte volte risulta inaccessibile per motivi referenziali. Mi è capitato di perdere delle commesse dove mi presentavo con offerte risultate poi più basse anche del 10% rispetto al vincitore dell’appalto, ma rifiutate solo perchè non mi si conosceva.
    Il punto è che se il sistema economico non mette in condizione la classe medio/bassa di poter spendere, l’arredamento su misura nonostante il prezzo sia “giusto ed equo” dal punto di vista della realizzazione, dei materiali e delle finiture, arrancherà ancora per molto tempo.
    Lo stato deve smettere con questo comportamento autoreferente e vessativo, ed iniziare a dirottare il denaro pubblico verso canali che aumentino il potere d’acquisto delle persone comuni, perchè quello dovrebbero essere la maggior parte del nostro target.

  • anna

    22 Novembre 2013 - 09:33

    pienamente d’accordo! la qualità del lavoro, la serietà e l’impegno dell’artigiano non ha eguali.
    Ieri sono entrata in un piccolo negozio di ferramenta, gestita da 2 persone anziane, su ogni singolo pezzo che vendevano avevano una storia da raccontare, mi dissero è dal 1952 che siamo aperti, a fatica ma si continua a tenere aperto! Vai in questi negozi della grande distribuzione chiedi un articolo che non trovi, o un aiuto su cosa ti serve per fare un lavoro, e non aggiungo cosa ti rispondono! Evviva gli artigiani, tuteliamoli!!!

  • creocasa

    23 Novembre 2013 - 08:11

    Per superare la crisi non bisogna più comprare prodotti di importazione, favorendo di fatto la produzione in Italia e migliorando la nostra economia,Bisogna dire basta a questi politici corrotti che non agiscono per l’Italia, ma favore delle multinazionali Gaetano Grasso di Creocasa

  • creocasa

    25 Novembre 2013 - 06:57

    Per dare stimolo alla crescita bisogna comprare solo il prodotto italiano, inizialmente si fara un po fatica, ma il risultato sarebbe di aumentare i posti di lavoro e quindi la vendita dei nostri prodotti, essere un pò più nazionalisti non guasta compriamo solo italiano saluti da Gaetano Grasso di Creocasa se hai un sito possiamo scambiarci il link

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