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Riscaldamento a pavimento: tutti i pro e i contro di questa scelta

ristrutturazione interna

Il riscaldamento a pavimento è sempre più diffuso nelle nostre case. Si tratta di un sistema di riscaldamento all’avanguardia, quindi forse vi stupirà sapere che non si tratta proprio di una novità, ma della rivisitazione di un sistema abbastanza diffuso tra gli anni 50 e 70. Oggi ovviamente possiamo disporre di tecnologie più moderne che rendono questa soluzione molto più efficiente.
Ma quali sono tutti i pro e i contro del riscaldamento a pavimento?

Le caratteristiche del riscaldamento a pavimento

Prima di tutto, facciamo un passo indietro e scopriamo come è fatto un buon sistema di riscaldamento a pavimento. In breve, si tratta di un sistema di tubazioni ad acqua a circuito chiuso poste sotto al pavimento e appoggiate a pannelli isolanti. Una caldaia scalda l’acqua che scorre in queste tubazioni, che emettono quindi calore in modo uniforme, scaldando i nostri ambienti in maniera uniforme e migliorando il benessere in casa. Al contrario di quello che si può pensare, non è necessario che l’acqua nelle tubature sia molto alta. In realtà è in genere molto più bassa di quella necessaria a scaldare un normale radiatore: l’acqua del riscaldamento a pavimento ha infatti una temperatura solitamente compresa tra i 30 i 40 gradi, senz’altro una caratteristiche amica dell’ambiente.

I vantaggi del riscaldamento a pavimento

Questo sistema per riscaldare la casa offre innumerevoli vantaggi, sia a livello economico che a livello di benessere per le persone che abitano in una casa riscaldata in questa maniera. Vediamo nel dettaglio i vantaggi del riscaldamento e pavimento:

  • il primo vantaggio è sicuramente di tipo economico: anche se le spese di acquisto e di installazione sono nettamente superiori rispetti ad un impianto di riscaldamento classico, in breve tempo si potrà ammortizzare questa spesa iniziale grazie ad un grande risparmio energetico, circa il 25% all’anno;
  • il riscaldamento a pavimento è eco-friendly, dato che permette di risparmiare energia. Questo è dovuto principalmente al fatto che l’acqua non deve essere scaldata a temperature molto elevate;
  • per alimentare un sistema di riscaldamento a pavimento è possibile utilizzare energie rinnovabili;
  • il calore viene diffuso negli ambienti in maniera più uniforme. I normali radiatori, infatti, tendono a concentrare il calore in un punto, quindi si avranno zone molto calde e altre più fredde. Il riscaldamento a pavimento, invece, diffonde il calore su tutta la superficie del pavimento. In questo modo ogni punto della stanza avrà la stessa temperatura;
  • questo tipo di impianto si può trasformare anche in un impianto di raffrescamento: basterà immettere nel sistema acqua fredda per rinfrescare gli ambienti senza getti di aria fredda e senza i consumi che caratterizzano i normali condizionatori;
  • gli ambienti risulteranno più salubri rispetto a quelli scaldati con i normali caloriferi, che spesso producono e diffondono polveri nocive. Inoltre con il riscaldamento a pavimento l’aria manterrà un tasso di umidità ideale, con grande vantaggio per chi soffre di asma o di allergie (ma non solo);
  • potrete scegliere la temperatura ideale per ogni singolo ambiente della casa, con un maggiore benessere e un minore spreco di energia;
  • avrete più libertà per quanto riguarda l’arredamento, che non sarà condizionato dalla disposizione dei termosifoni;
  • è possibile scegliere il pavimento che si desidera, parquet compreso, ovviamente con qualche attenzione in più nella posa;
  • in genere il riscaldamento a pavimento necessita di un minore numero di interventi di manutenzione.

Gli svantaggi del riscaldamento a pavimento

È però necessario mettere in conto anche qualche svantaggio, soprattutto in fase di ristrutturazione della casa, dato che questa scelta comporterà dei vincoli da osservare. Vediamo quindi quali sono i contro dell’impianto di riscaldamento a pavimento:

  • maggiori costi di acquisto e di installazione, superiori anche del 50% rispetto ad un impianto di riscaldamento tradizionale;
  • bisogna mettere in conto la possibilità di danni alle tubazioni. In questo caso bisognerà rimuovere almeno in parte il pavimento, con tutti i disagi del caso;
  • il pavimento in parquet deve essere posato a regola d’arte, da personale esperto e con materiale di qualità. In caso contrario potrebbe sollevarsi e dare problemi;
  • se stiamo ristrutturando casa e vogliamo installare un riscaldamento a pavimento, dovremo mettere in conto di dover alzare la pavimentazione di almeno 5 centimetri;
  • sempre in tema di ristrutturazione casa, e in particolare di ristrutturazione bagno, bisogna tenere presente che le tubazioni non possono passare sotto ai sanitari e alla doccia;
  • il riscaldamento a pavimento deve essere tenuto sempre acceso, in modo che mantenga constante la temperatura in casa: è meglio non accenderlo e spegnerlo continuamente;
  • per scaldare bene l’ambiente ha bisogno di almeno una giornata.

Il riscaldamento a pavimento elettrico

Non esiste solo il riscaldamento a pavimento ad acqua di cui abbiamo parlato finora e che è sicuramente il più diffuso. Negli ultimi tempi si sta affermando anche il riscaldamento elettrico a pavimento, che ha caratteristiche leggermente diverse. Il concetto è il medesimo, ma anziché tubature in cui scorre l’acqua, sotto al pavimento sono posti dei corpi solidi che trasformano le onde a infrarossi in energia termica. Lo spessore necessario è molto inferiore: circa 4 millimetri. È anche un sistema considerato silenzioso, confortevole e sicuro, che si collega direttamente al quadro elettrico senza bisogno di una caldaia.

Ora che conoscete tutti i pro e i contro del riscaldamento a pavimento, quale sarà la vostra scelta?

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