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Guida al parquet: ecco tutto quello che bisogna sapere

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ristrutturazione interna

Il parquet è da sempre una delle tipologie di pavimento più amate e utilizzate nelle nostre case e il motivo è semplice: contribuisce a creare un ambiente caldo, intimo ed elegante, con un’atmosfera unica. Negli ultimi anni, inoltre, innovazione dopo innovazione, è diventato sempre più versatile, tanto da adattarsi ad ogni tipo di ambiente, persino al bagno, alla cucina e agli esterni. Vediamo di conoscere più da vicino questa pregiata tipologia di pavimento.

I diversi tipi di parquet

Esistono diverse tipologie di parquet e questo, insieme a molti altri fattori, influisce sulla resa finale dell’ambiente e anche sul prezzo. Possiamo così distinguere:

  • parquet in legno massello: si tratta di pavimenti realizzati interamente con la stessa tipologia di legno, senza ulteriori strati di supporto. Si tratta della tipologia più pregiata, ma richiede alcune accortezze al momento della posa: viene infatti posato tramite incastro dei listoni, incollaggio oppure inchiodatura, ma andrà levigato, lucidato e verniciato dopo la posa. Non sarà quindi possibile camminarci sopra per 40 giorni circa;
  • parquet prefinito: sono i cosiddetti parquet multistrato, che sono composti da uno strato superiore in legno nobile sostenuto da supporti in altre tipologie di legno meno nobile, ottenuti compattando scarti di lavorazione del legname. La posa è rapida ed è possibile calpestarlo dopo appena una giornata. Anche il costo è decisamente inferiore, a fronte di un’estetica molto gradevole;
  • parquet laminato: si può definire un “finto parquet” perchè è composto da uno strato di legno laminato e da un supporto in pvc. Si tratta di una soluzione rapida, che può essere posata anche su un pavimento piastrellato già esistente e piuttosto economica;
  • parquet industriale: questa tipologia è destinata a spazi industriali e commerciali, ma sta prendendo piede anche in ambito residenziale. È costituito da lamelle di piccole dimensioni ma più spesse rispetto ai normali pavimenti in legno. Si tratta di un pavimento in legno economico e resistente.

Le diverse tecniche di posa del parquet

Nella riuscita finale e nel prezzo del nostro pavimento in legno hanno spazio anche le tecniche di messa in posa, che possono far lievitare i costi in maniera anche significativa.
Uno dei grandi vantaggi del parquet, da questo punto di vista, è quello di poter essere posato anche su un pavimento preesistente, risparmiando sui costi di smantellamento; è però possibile se il pavimento sottostante è in buono stato e perfettamente aderente al massetto. Le tecniche di posa del parquet sono:

  • inchiodato: è la tecnica tradizionale, adatta a tutti i tipi di parquet, dal massello al lamellare. I listoni vengono, appunto, inchiodati oppure avvitati con viti fini per rendere il pavimento più silenzioso al calpestio;
  • flottante o a incastro: questa tecnica sta prendendo sempre più piede perchè è di semplice realizzazione, può essere eseguita anche se non si è molto esperti e non prevede l’uso di sostanze tossiche. È inoltre l’ideale dal punto di vista dell’insonorizzazione e dell’isolamento termico;
  • adesivo: è in assoluto la tecnica più economica e viene utilizzata per la maggior parte dei casi per il parquet lamellare. Si esegue stendendo un apposito adesivo sul piano di posa a cui viene poi incollato il cosiddetto parquet adesivo.

Il sistema Uniclic (Multifit) di Quick-Step

Quick-Step è uno dei fornitori di fiducia di Creo Casa per quanto riguarda i pavimenti in legno. I suoi punti di forza sono davvero molti: l’altissima qualità dei materiali e la cura con cui vengono selezionati, la compatibilità con i moderni sistemi di riscaldamento a pavimento, la resistenza a variazioni di temperatura e umidità. I parquet Quick-Step, inoltre, sono trattati con ben sette strati di vernice UV a base acquosa e trattati con due strati di olio di prima qualità, per un maggiore opacità e longevità.
Bisogna inoltre citare il sistema brevettato Uniclic (Multifit), un sistema ad incastro rapido, semplice da mettere in atto e che presenta una serie di vantaggi:

  • i pavimenti posati con questo sistema non scricchiolano;
  • è praticamente impossibile avere giunti aperti, cosa che si traduce nella possibilità di mantenere pulito il pavimento più facilmente;
  • i listoni sono perfettamente livellati; questo evita anche il rischio di usura e rottura lungo i bordi;
  • è impossibile danneggiare i pannelli, che potranno persino essere sollevati e ricollocati altrove.

In alternativa, è comunque possibile utilizzare il tradizionale metodo di installazione con la colla.

I principali tipi di legno per parquet: quale scegliere?

Il tipo di essenza legnosa utilizzata influisce in modo determinante sull’aspetto, la resistenza e la durata del parquet. Ogni legno ha un colore, una venatura e una durezza diversa: ecco una panoramica delle essenze più comuni in Italia.

Rovere
È la scelta più diffusa, grazie alla sua resistenza e versatilità. Ha un colore naturale chiaro che può essere facilmente trattato per ottenere diverse finiture (sbiancato, tinto, oliato…). Le sue venature sono regolari e poco marcate.
✓ Pro: robusto, stabile, facile da abbinare.
✗ Contro: è tra i legni più richiesti, quindi ha un costo medio-alto.

Doussié
Legno esotico dal colore caldo (giallo-miele tendente al rossiccio). È molto duro e resistente, ideale per ambienti soggetti a usura intensa.
✓ Pro: durezza elevata, ottima durata nel tempo.
✗ Contro: colore marcato e dominante, non adatto a tutti gli stili.

Teak
Apprezzato per la sua resistenza all’umidità, ha tonalità bruno-dorate e venature eleganti. È una delle essenze migliori per ambienti come cucine e bagni.
✓ Pro: idrorepellente naturale, durevole, esotico.
✗ Contro: più costoso rispetto ad altri legni.

Noce nazionale
Raffinato e lussuoso, ha tonalità calde e profonde (dal marrone al bruno-violaceo), con venature molto evidenti.
✓ Pro: estetica elegante e calda, perfetto per ambienti classici.
✗ Contro: meno duro del rovere, più delicato ai graffi.

Acero
Chiaro e luminoso, con venature leggere. Dona ampiezza visiva e un’estetica pulita, moderna.
✓ Pro: molto chiaro e luminoso, ottimo per interni minimal.
✗ Contro: è un legno tenero, quindi meno resistente agli urti.

Iroko
Legno africano, dal colore ambrato che tende a scurire con il tempo. Simile al teak per resistenza.
✓ Pro: molto resistente, anche all’umidità.
✗ Contro: tonalità variabili, difficile da uniformare nelle finiture.

Bamboo (tecnicamente un’erba, non un legno)
Soluzione ecologica e rinnovabile, ha un’estetica moderna e resiste bene a umidità e usura.
✓ Pro: sostenibile, resistente, originale.
✗ Contro: tende a deformarsi se non è di buona qualità o mal posato.

La scelta dell’essenza dipende dallo stile dell’ambiente, dalla quantità di luce naturale presente, ma anche dalle esigenze pratiche: ambienti vissuti, bambini, animali o zone umide richiedono legni più robusti o trattati appositamente.

le travi a vista donano un aspetto caldo e accogliente alle nostre case

La scelta di colore e geometria del parquet

I vari tipi di legno, naturali o lavorati, offrono una gamma di sfumature ampissima tra cui scegliere il colore del nostro pavimento. Nonostante questo, possiamo suddividere i parquet per colore individuando quattro categorie principali:

  • parquet chiari: sono perfetti per ampliare visivamente ambienti piccoli e poco luminosi; bisogna però considerare che con il tempo e l’esposizione alla luce il colore potrebbe scurirsi leggermente. I parquet chiari più usati sono il faggio, l’acero americano, il rovere e il bamboo;
  • parquet rossi: sono molto particolari e gradevoli da vedere, ma devono intonarsi perfettamente al resto dell’ambiente per dare il meglio. In questa tipologia rientrano il mogano, il Doussiè Africa e il Merbau;
  • parquet scuri: sono ideale per ambienti solenni ed eleganti, ma anche spaziosi o luminosi, altrimenti rischierebbero di risultare troppo cupi. Tra questi possiamo citare il Mutenye nelle sue varie sfumature e il Wengé-Panga, non soggetto a cambiare colore;
  • parquet bruni: sono in genere resistenti e adatti anche ad ambienti in cui è presente umidità, come bagni e cucine. Possiamo scegliere, ad esempio, tra l’Iroko, il Teak e l’Afromosia, dal particolare colore olivastro.

I disegni e le geometrie di posa possono fare davvero la differenza nel colpo d’occhio finale ed è quindi un altro elemento da valutare con particolare attenzione, meglio se con il consiglio di una persona esperta. Si può scegliere tra:

  • a cassero regolare;
  • a cassero irregolare, con listoni di lunghezza diversa;
  • posa a spina di pesce;
  • posa a spina ungherese, con i lati corti tagliati con una inclinazione da 45° a 60°;
  • parquet a mosaico;
  • a intreccio vimini, con sezioni alternate;
  • parquet con fascia e bindello, in cui il perimetro ha un disegno diverso rispetto alla parte interna.

L’importanza delle certificazioni

La qualità di un parquet passa anche dalle certificazioni che possiede, che attestano la provenienza del legno, la qualità dei trattamenti a cui è stato sottoposto e la percentuale di sostanze contenute al suo interno.
Le certificazioni da ricercare sono:

  • FSC® – Forest Steward Council®, che garantisce che il legno utilizzato proviene da foreste gestite in maniera ecosostenibile e responsabile;
  • 100% Made in Italy Certificate: non è un obbligo che il nostro parquet sia prodotto in Italia, ma sicuramente dà maggiori garanzie di qualità, sia per quanto riguarda i materiali sia per ciò che concerne i trattamenti subiti dal legno. A questo corrisponderà probabilmente una leggera variazione di prezzo, ma potremo essere certi di avere un pavimento in legno sicuro e di qualità. Questa certificazione viene rilasciata solo se tutte le fasi di lavorazione sono svolte in Italia;
  • emissione della formaldeide, che certifica che il quantitativo usato di questa sostanza sia a norma di legge;
  • reazione al fuoco: è una certificazione necessaria soprattutto se il parquet viene posato in spazi pubblici, come negozi o uffici. Garantisce una buona resistenza al fuoco in caso di incendio, limitando i danni e prevenendo danni gravi.

Le certificazioni di Original Parquet

Noi di Creo Casa vogliamo collaborare solo con partner che ci possano garantire un’alta qualità da tutti i punti di vista. È il caso di un altro dei nostri fornitori di pavimenti in legno, Original Parquet, che oltre alla grande qualità delle personalizzazioni e delle rifiniture dei suoi prodotti, utilizza prodotti e tecnologie amiche dell’ambiente.

L’azienda si serve infatti di impianti che operano nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute di chi vi lavora, utilizzando anche materiale che limitano l’immissione di sostanze nocive nell’ambiente, come ad esempio vernici ad acqua e colle a basso rilascio di formaldeide.
Nel tempo l’azienda italiana ha collezionato, tra le altre, le certificazioni FSC® e PEFC™, che certificano la provenienza del legname, e ha conseguito il l risultato F**** (4 stelle) della prova JIS giapponese, che certifica i pavimenti a zero emissioni di formaldeide.

Manutenzione del parquet: semplice se sai come farla

Il parquet è un materiale vivo, naturale, e proprio per questo richiede attenzioni specifiche per mantenere nel tempo la sua bellezza originaria. Tuttavia, la manutenzione ordinaria non è affatto complicata: basta conoscere i giusti accorgimenti.

Pulizia ordinaria

Per la pulizia quotidiana del parquet è fondamentale evitare strumenti o prodotti troppo aggressivi. Ti consigliamo di:

  • Utilizzare un panno antistatico o un aspirapolvere con spazzola per parquet per eliminare polvere e piccoli detriti senza graffiare la superficie;
  • Passare un panno leggermente umido (mai troppo bagnato!) imbevuto con qualche goccia di detergente neutro, oppure una soluzione di acqua e aceto di vino bianco, che igienizza e fa brillare il legno senza rovinarlo;
  • Periodicamente, nutrire il pavimento con prodotti specifici a base di cera, che aiutano a proteggere il legno, mantenerne la lucentezza e prevenire secchezza o screpolature.

Manutenzione straordinaria

Con il passare degli anni, il parquet può mostrare segni di usura, graffi o cambiamenti di colore. Quando la pulizia quotidiana non è più sufficiente, entra in gioco la levigatura.

La levigatura è un intervento che permette di rinnovare completamente il parquet, rimuovendo lo strato superficiale danneggiato e riportando alla luce il legno “vergine” sottostante. Dopo la levigatura, il pavimento viene trattato nuovamente con finiture protettive, rendendolo come nuovo.

Leggi la guida completa alla levigatura del parquet

Una manutenzione regolare, unita a interventi straordinari eseguiti da professionisti, ti permetterà di godere della bellezza e del comfort del tuo parquet per molti anni.

Domande frequenti sul parquet

Quanto dura un parquet?

Con la giusta manutenzione, un parquet può durare anche oltre 50 anni, soprattutto se in legno massello.

Il parquet è adatto anche in cucina o in bagno?

Sì, ma va scelto con cura. Esistono parquet specifici con trattamenti idrorepellenti e finiture resistenti all’umidità. Fondamentale è anche la corretta posa.

Si può installare il parquet su un pavimento esistente?

Assolutamente sì, specialmente con il parquet prefinito flottante o incollato. Una verifica preliminare della superficie è comunque sempre consigliata.

Come si ripara un graffio sul parquet?

Per graffi superficiali basta usare cere riparative o pennarelli specifici. Per danni più profondi si può ricorrere alla levigatura.

Ogni quanto va levigato il parquet?

La frequenza dipende dall’usura. Generalmente, si consiglia una levigatura ogni 10-15 anni, ma dipende molto dal traffico e dall’uso.

 

Stai valutando un pavimento in parquet per casa tua o vuoi dare nuova vita a quello esistente? Contattaci: ti aiutiamo a scegliere e realizzare la soluzione migliore per te.

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