Caratteristiche fisiche e meccaniche del legno.
Le caratteristiche fisiche e meccaniche del legno sono molteplici e l’uomo se ne è reso conto che mano a mano che utilizzava il legno delle diverse piante che questo materiale aveva peculiarità e caratteristiche molto diverse da albero ad albero. Queste caratteristiche fisiche e meccaniche del legno ,dipendono dal clima, da una minore o maggiore umidità del terreno e dall’ambiente in cui si sviluppano. Ci sono notevoli differenze se una pianta cresce da sola in un ambiente esterno dove può ricevere luce e calore da tutti i lati, per cui trae notevoli vantaggi perchè ha spazio per svilupparsi e le piante diventano più grosse ed imponenti, oppure se cresce all’interno di una fitta foresta, dove la crescita è più lenta ed assumono caratteristiche fisiche emeccaniche diverse del legno.
Caratteristiche fisiche e meccaniche del legno :duro e tenero
L’uomo ha suddiviso in maniera empirica i vari tipi di legno e classificato il legno in tenero e duro dividendolo tra legno derivato dalle conifere che sarebbe di tipo tenero (abete o pino) e legno delle querce, del noce, del faggio, cioè derivato dalle angiosperme.


Valutazione del legno
E’ però opportuno valutare il legno in base alle reali caratteristiche: resistenza alla abrasione superficiale, resistenza alla compressione, resistenza alla trazione, compattezza degli anelli e presenza di nodi nel materiale. Il legno viene classificato in base alle diverse caratteristiche in legno di prima, seconda o terza scelta.
Legno per costruzioni o per mobili
A secondo dell’utilizzo si divide in legno strutturale, quando si intende usato per la costruzione di edifici (in effetti il legno è il più antico materiale da costruzione), oppure legno per la realizzazione di arredamenti, dove vengono utilizzati i tronchi più belli e compatti, privi di difetti.
Caratteristiche salienti per la lavorazione in laboratorio
Visto, poi, che i legni sono diversi ne derivano diverse caratteristiche fisiche e meccaniche del legno : la fendibilità, cioè la capacità delle fibre legnose di essere divise da un cuneo che agisce nel loro senso; questa caratteristica è più evidente quando le fibre legnose sono più grosse e lunghe, ordinate in maniera rettilinea come l’olmo e l’abete; il taglio che è la caratteristica per cui può essere tagliato mediante l’azione di un utensile; la flessibilità che è la capacità del legno a piegarsi senza rompersi; la possibilità di pulirlo e levigarlo per dare un bel aspetto visivo finale , che è migliore nelle essenze dure, le quali si prestano meglio alla finitura finale, rimanendo compatti senza sfaldarsi, la lavorabilità con gli scalpelli come nel caso del tiglio e di altre essenze che ben si prestano per la realizzazione di statue e bassorilievi e modelli.
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Scritto da Gaetano Grasso di CREOCASA